Silvia Carli - Asiago Sport

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Silvia Carli

Campo di Atletica > Testimonial

Disciplina: Atletica Leggera
Specialità : Lancio del Giavellotto
Record Personale: 55,08m
Luogo di Nascita: Asiago (VI)
Data di Nascita: 17/09/1985
Altezza: 1,77m Peso: 72 Kg
Allenatore: Roberto Carli
Arruolata in Polizia: 07/11/2005
Impiego: Agente della Polizia di Stato
Residenza: Asiago (VI)

Figlia d’arte, fin da piccola segue le gare del padre Roberto
che è stato un lanciatore azzurro (aveva 73.80 con il vecchio giavellotto, 70.66 con il nuovo). Per 15 anni pratica sci alpino, pallavolo, pallacanestro, short track, ma alla fine sarà la passione di famiglia per l’atletica leggera a prendere il sopravvento. Agli inizi della sua carriera gareggia per l’Atletica Asiago, passando poi all’Atletica Schio, con cui ottiene due titoli italiani nelle categorie allievi e juniores. Si trasferisce poi al Cus Bologna mentre nel 2005 si arruola in Polizia, indossando la maglia delle Fiamme Oro. Nel 2006, dopo la vittoria del titolo italiano nel giavellotto ai campionati invernali di lanci, prende parte alla sua prima nazionale assoluta a Tel Aviv. Dopo qualche anno difficile, nel 2010 rinasce inanellando una lunga serie di buone prestazioni e portando il suo primato personale a 55.08 metri, misura ottenuta ai campionati italiani assoluti di Grosseto, dove ottiene il 2° posto.

Progressione (lancio del giavellotto): 2002 (17) 50.69; 2003 (18) 51.03 (1NJL);  2004  (19) 44.65; 2005 (20) 49.26;  2006 (21)53.48 (1NU23J); 2007 (22) 46.73; 2008 (23) 49.98; 2009 (24) 52.29; 2010 (25) 55.08; 2011 (26) 53.99.

Curriculum (lancio del giavellotto):  NJC: 2 (2004/estivo, 2005/invernale);  EJC: 2003 (qual); WJC:  2004 (qual); NU23C: 2 (2005/2006 invernali); EuroCh: 2006 (qual).

Bionda dai tratti nordici e dal fisico potente, è il ritratto di Silvia Carli, la poliziotta asiaghese che, seguendo le orme di papà Roberto (fra i migliori giavellottisti italiani degli anni '80), continua ad essere ai vertici nazionali della disciplina.
La sua carriera, iniziata a 14 anni, l'ha vista conquistare, fra estivi ed invernali, 6 titoli italiani nella varie categorie. Nel 2002 prima frantuma con un perentorio 50,69 il precedente record italiano allieve che migliora di quasi 4 metri, quindi porta a casa la medaglia d'argento alle Ginnasiadi di Caen (Francia); sfuma però il suo sogno di partecipare ai Mondiali Juniores di Kingston, pur avendo ottenuto la misura di qualificazione, perché l'Italia non porta allieve nelle gare individuali.
L'anno successivo migliora il primato nazionale juniores portandolo a 51,03; nel 2004 partecipa ai Mondiali Juniores di Grosseto, l'anno dopo agli Europei Juniores a Tampere, in Finlandia; sempre nel 2005 entra nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro a Padova.
Poi la parabola ascendente si interrompe e Silvia vive alcuni anni in cui, per svariati motivi, non riesce più a lanciare come può e sa; ma non molla, tiene duro, persevera con la tipica caparbietà montanara.
Quest'anno, finalmente, il suo impegno e la sua determinazione si vedono premiate; Silvia è tornata a buoni risultati di livello assoluto riuscendo a togliersi le sue soddisfazioni, confermandosi come miglior specialista a livello nazionale dietro solo alla 31enne Zaha Bani (atleta di livello internazionale), giungendo seconda alle sue spalle anche ai recenti Assoluti di Caorle e ripetendosi qualche settimana fa agli Assoluti per società.
«Mi alleno sempre ad Asiago, senza nessun “handicap", e sono soddisfatta di aver finalmente ritro! vato i giusti “parametri" e, con essi, risultati incoraggianti anche per il futuro - commenta - dove si colloca il mio prossimo traguardo: fare la misura minima (56 metri) per la qualificazione agli Europei 2010 di Barcellona. Un obiettivo che non mi spaventa perché sono convinta di poterlo raggiungere (il suo attuale personale è di m. 53,48); basterà riuscire a trovare le giuste alchimie e la migliore combinazione per ottimizzare lavoro e risultati».
«A volte essere caratterialmente fin troppo buona - aggiunge - spesso mi porta in gara a non avere la necessaria cattiveria per ottenere il risultato; proprio in questa direzione sto lavorando, per arrivare ad unire alla concentrazione il giusto grado di determinazione e di aggressività per esprimere a pieno il mio potenziale».
«Il mio futuro? Intanto penso solo all'oggi ed al giavellotto e ad ottenere il massimo da questo sport che amo; quanto verrà il giorno di appendere al chiodo il giavellotto mi piacerebbe restare in Polizia e fare servizio attivo; sono allettata dalla criminologia e dall'operato della Scientifica e forse vorrei prendere proprio questa strada. Vedremo».

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